La fibra di legno è uno dei materiali principali utilizzati in bioedilizia per isolare casa naturalmente.
Ottenuta grazie agli scarti della lavorazione del legno, quindi già di origine riciclata, si differenzia dalla totalità degli isolanti di origine petrolchimica principalmente per essere completamente compostabile una volta terminato il suo ciclo vita.
Niente rifiuti speciali e discariche quindi con la fibra di legno, a patto che non sia trattata con colle speciali o additivi.
Leggermente più economica del sughero, anche se più cara rispetto al polistirene, la fibra di legno per l’isolamento naturale si differenzia da quest’ultimo per la sua capacità di lasciarsi attraversare dal vapore acqueo, ossia per la traspirabilità stessa del materiale.
Di norma si raggiunge il maggiore livello di isolamento con una considerevole attenuazione dei ponti termici, quando si applica il materiale isolante sul lato freddo delle pareti di un edificio, da qui il nome di cappotto esterno.
Tuttavia a volte non è possibile o è semplicemente antieconomico applicare i pannelli isolanti all’esterno dell’edificio, quindi bisogna procedere dall’interno per isolare casa.
In casa come è noto si produce una notevole quantità di vapore acqueo, in particolar modo durante le ore notturne a causa della sola respirazione.
È quindi importante che i pannelli di isolante applicati alle pareti fungano da igroregolatore, assorbendo l’umidità in eccesso presente nell’aria e rilasciandola in un secondo momento.
Il cappotto con pannelli in fibra di legno ha numerosi vantaggi rispetto ad altre soluzioni sintetiche, ad esempio lo sfasamento quando sottoposto al calore della luce del sole, o la stabilità dimensionale dei suoi elementi.
Lo sfasamento indica la capacità di un materiale di lasciarsi attraversare dal calore.
La fibra di legno presenta un alto valore di sfasamento, ne consegue che in estate un cappotto in fibra di legno garantisce un ambiente più fresco all’interno rispetto a un cappotto in polistirene o in lana minerale, perché il picco di calore massimo all’interno dell’edificio si avrà solo durante la notte, quando cioè le temperature esterne saranno più accettabili.
Non tutti i materiali si comportano allo stesso modo quando sottoposti a una fonte di calore.
Basta fare un piccolo esperimento lasciando sotto al sole un pannello di polistirolo e un pannello in fibra di legno.
Il polistirolo si scalderà in fretta e una volta all’ombra si raffredderà sempre velocemente.
La fibra di legno impiegherà al contrario più tempo a riscaldarsi e una volta cessata l’esposizione al sole rilascerà il calore accumulato più lentamente.
In definitiva se si deve realizzare un cappotto per migliorare l’isolamento termico tanto vale assicurarsi che il materiale che si mette in opera sia utile tanto in inverno quanto in estate!